Nell'orto sono magicamente arrivate delle piantine. Sembrano belle, a parte l'insalata che ha una faccia di quelle che non ce la faranno. Il resto stenta a crescere. Le patate ok è troppo presto ma il resto mi pare proprio arranchi: i piselli ad esempio sembrano uguali a due settimane fa.... Altre sementi sembrano addirittura che non riescano a spaccare la dura crosta... Ma l'importante è avere fiducia:-)
Orti Cool
sabato 26 aprile 2014
giovedì 17 aprile 2014
lunedì 31 marzo 2014
Protocollo Progetto Patata
Semina e
lavorazione seme
Investimento e profondità semina
Il
sesto di impianto sarà di ca 30 cm. sulla fila e 80 cm tra le file. Con queste distanze di semina l’investimento
sarà di ca. 4,2 piante/mq. Le patate si seminano in fondo a solchi che
consentano di porre i tuberi alla profondità di 5-8 cm (i valori minori per i
terreni tendenzialmente argillosi).
Pre-germogliazione
La
pre-germogliazione permette di
abbreviare di 10-15 giorni il ciclo vegetativo, e rendere possibile un
ultimo controllo della semente dal punto di vista del vigore vegetativo. Il
sistema più usuale è quello di disporre i tuberi-seme in cassette accatastabili
in non più di due strati, in ambiente, non troppo secco, a temperatura tra 12 e
16 °C.
Taglio dei tuberi
Considerato
che il calibro dei tuberi sarà compreso
tra 55/65 (mm), questi dovranno essere
tagliati così da risparmiare sul costo complessivo del seme, avendo cura di lasciare almeno 2-3 gemme
‘occhi’ per tubero seme. I tuberi tagliati riposti nelle cassette, verranno
lasciati a cicatrizzare, prima della semina.
I tuberi di dimensione più piccola, compresa tra 28/35 non hanno bisogno
di esser tagliati.
Tecnica colturale e
Lavorazione terreno
Aratura
Soprattutto
nei terreni argillosi è preferibile un’aratura a 30-40 cm con successivo
affinamento del terreno con una erpicatura. E’ anche possibile utilizzare un
motocoltivatore.
Rottura della crosta e rincalzatura
(EVENTUALE)
Su
terreni argillosi, appena prima
dell'emergenza dei germogli può essere consigliabile un
passaggio
di un leggerissimo erpice snodato o strigliatore per rompere la crosta,
spianare il terreno e
distruggere
le prime nascite di infestanti. In caso di lavorazioni manuali è possibile
intervenire con la zappetta lungo la fila, effettuando contemporaneamente una
prima rincalzatura.
Rincalzatura
La
rincalzatura consiste nell'addossare terra dell'interfilare alla fila di piante
di patata in modo da
favorire
l'emissione di rizomi e di radici dalla parte interrata degli steli.
La
rincalzatura si fa in uno o due passaggi nelle 2-3 settimane successive alla
semina
con
i germogli allo stadio di 2-3 foglie formando una "porca" di 0,20 m
di altezza sul piano di
campagna:
questo assicura condizioni ottimali di sviluppo alle radici, ai rizomi e ai
tuberi-figli.
La
rincalzatura favorisce il radicamento, la tuberizzazione e la nutrizione, evita
l’inverdimento dei
Tuberi.
E’
possibile oltre che manualmente anche utilizzare un motocoltivatore.
Concimazione organica
e pacciamatura
La
patata è una coltura capace di trarre i massimi benefici dalla concimazione
con
letame maturo, in alternativa al letame
è possibile impiegare dello stallatico pellettato da incorporare nel terreno,
sempre prima della semina.
Considerato
che la coltivazione sarà senza irrigazione, potrebbe essere opportuno una
pacciamatura con materiale vegetale di varia natura, come compost maturo o
cippato.
Controlli di valutazione in campo.
Parcelle verifica
agronomica
Per
ciascuna varietà oggetto di coltivazione,
è stata prevista per una superficie di ca. 130-150 mq.
Nel
caso un produttore coltivi più di una varietà in un unico appezzamento (Es, 3
varietà) dovrà aver cura di ‘separare’ i
blocchi di ciascuna varietà di patata, di
ca. 120 cm.
Dopo
circa 3-5 settimane dalla semina verrà
effettuato un controllo in campo per rilevare
il numero di piante emerse e lo stadio di sviluppo (altezza delle piante
e numero di foglie).
Contemporaneamente
all’esecuzione dei rilievi , verrà monitorata anche
l’eventuale
presenza di patologie fungine, in particolare (Peronospora e/o alternaria) e
infestazione da fitofagi (dorifora e attacchi elateridi o ‘ferretti’) ,
valutando la necessità di interventi di difesa con prodotti ammessi dal
protocollo biologico.
L’ultimo
controllo verrà effettuato alla raccolta, verificando la produzione in termini
quantitativi e qualitativi.
Difesa fitoiatrica
e piante infestanti
Elateridi
(ferretti).
La
presenza di Elateridi è spesso una conseguenza di rotazioni brevi, cioè campi
in cui è stata coltivata la patata nei 2 anni precedenti, o di rotazione con
culture che ne favoriscono la presenza (Mais). Nei casi in cui ci siano stati
attacchi nei precedenti cicli colturali si sconsiglia la semina della patata.
L’alternativa
di usare prodotti biologici, a base de la Beauveria bassiana è abbastanza costosa e
con efficacia non costante.
Dorifora
La
dorifora può’ essere combattuta efficacemente con il B. Thuringiensis (Bt) . E’ importante sapere che i Bt sono diversi
a secondo degli insetti che combattono, Per la dorifora va usato
esclusivamente Il tipo Bacillus
thuringiensis (Bt) var. Tenebrionis.
L’
uso del Bt è da effettuare quando compaiono le prime larve di dorifora. Il
prodotto agisce esclusivamente per ingestione e le larve per essere combattute
efficacemente devono assumerne una dose letale.
Per
una migliore efficacia del Bt è necessario applicare il prodotto con una pompa
a spalla, verso sera in quanto il Bacillus è fotosensibile, cercando di bagnare
entrambe le lamine fogliari.
In
alternativa si può’ impiegare del Piretro naturale avendo cura di aggiungere un
po’ di ac. Citrico per acidificare la soluzione liquida (ideale un ph di 6-6,5)
soprattutto se l’acqua è calcarea.
Peronospora
e altre patologie
In
caso di piogge persistenti e possibili attacchi fungini verrà valutata
l’eventualità di applicazioni di prodotti
a base rame metallico o complementari.
Diserbo
e disseccamento parte epigea patata in pre-raccolta
Da
applicazioni e sperimentazioni personali ho verificato l’efficacia di
trattamenti erbicidi a base di Ac. Acetico.
In
pratica, utilizzando del comune aceto bianco per uso alimentare, anche se
sarebbe meglio poter disporre di Ac. Acetico a maggiore acidità, e aggiungendo
un po’ di lavapiatti liquido che migliora la bagnabilità della foglia ( dose un
cucchiaino da tee/ 1 litro aceto) si ottiene una miscela con spiccata attività
erbicida di contatto, sulle principali piante spontanee a foglia larga e su
molte a foglia stretta (monocotiledoni).
Essendo
una miscela non selettiva, anche le foglie e il fusto delle patata sono
colpiti. Bisogna quindi stare attenti a non bagnare le patate durante il
trattamento.
In
fase di pre-raccolta si puo’ invece sfruttare l’effetto ‘erbicida totale’ per
accelerare il processo di disseccamento della parti verdi della pianta di
patate, e agevolare così la raccolta dei tuberi.
Ovviamente
stiamo parlando di trattamenti non autorizzati da nessuna normativa,
convenzionale o bio, anche se di fatto sono
prodotti di bassa tossicità e uso, praticamente casalingo . . .
Pracallo working team
Selfie dopo un pomeriggio di sano lavoro.
Aggiornamenti: ancora non abbiamo seminato nulla ma quasi ci siamo.
lunedì 24 marzo 2014
Progetto patata
Ma per il Pracallo Cool orto quanti kili di patate servono?
E a tutti gli altri? Betty cool orto? Carlo cool orto? Fabio cul' orto?
giovedì 20 marzo 2014
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